Le tecniche di indagini geoelettriche si basano sulla resistenza elettrica del sottosuolo per individuare presunte cavità, rilevare zone contaminate o perdite d’acqua.
Per determinare la resistenza elettrica, si utilizzano una serie di elettrodi posizionati sul terreno dove viene immessa corrente elettrica e tramite la differenza di potenziale è possibile risalire alle caratteristiche fisico/chimiche del terreno, fornendo una immagine affidabile e realistica dello stesso.
La resistività elettrica è strettamente correlata alle caratteristiche fisico/chimiche del mezzo attraversato (terreno o strutture), in quanto ogni variazione di proprietà genera una differente proprietà elettrica.
In forza a tale principio il metodo geoelettrico viene applicato su vari campi:
- analisi 2D e 3D del sottosuolo;
- mappatura della permeabilità dei terreni;
- controllo edifici lesionati;
- studi per la ricerca di acqua;
- studi per la bonifica ambientale;
- valutazione estensione e spessore discariche abusive;
- valutazione del rischio archeologico.
Tipi di indagini geoelettriche